... Marisa Marconi, che divide gli stupendi spazi di Palazzo
Malaspina col marito Amadio, si applica con uguale impegno nella
pittura, nella scultura e nella grafica. Nella presente occasione
presenta quattro dipinti all'aerografo ed una scultura in legno di
noce, Era,
sulle cui superfici si possono ritrovare movimentazioni simili a
quelle con cui costruisce i dipinti, nonché i graffi della subbia
non distanti da quelli che il bulino attua sulla lastra prima della
immersione nell'acido per le debite morsure. Il suo discorso è tutto
incentrato sulle presenze delle assenze, che negli iniziali anni
Ottanta hanno avuto una prima epifania in quella sorta di sudari,
veri e propri distillati somatici, che hanno dato vita al ciclo
dell'Obsolescenza.
Quasi a voler ribadire che la vita è transuente e che ogni esistenza
è destinata a lasciare solo tracce labili, ella in questo ciclo s'è
applicata a restituire le frammentarie e frammentate permanenze
dell'immagine, non più fisicamente tangibile, ma solo ricordo visivo
di ciò che il telo steso sul corpo manteneva tra le pieghe.
Gli effetti della "rugosità" di tale ricerca col tempo
hanno talmente affascinato l'artista che s'è fatta prendere dal
gioco casuale delle pieghe, le quali sono diventate protagoniste del
suo dipingere a discapito della precedente impronta
somatica a contatto, con letterale capovolgimento di
visione e concezione. Infatti il rapporto con il corpo nella sua
pittura soffiata è passato dal sotto al sopra, ossia dalle forme
somatiche intraviste sotto il sudario del ciclo dell'Obsolescenza
alle pieghe determinate sul lenzuolo dal peso del corpo che vi si era
disteso. Da principio sono stati i ritmi irregolari e radiali delle
pieghe a interessare la Marconi, la quale su di esse ha pensato di
costruire le sue composizioni aniconico-impressive (Flussi
1991), ma subito tali pieghe si sono tramutate ai suoi
occhi in spettacolo fascinoso tanto da considerarle addirittura
teatralmente, come fa sospettare il titolo di un'opera del '92, che è
appunto Andare in
scena. ...
Giorgio Di Genova
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