In nome di Francesco.
L'opera:
"Francesco lascia le agiatezze, i suoi abiti e denari scegliendo
il silenzio e la meditazione".
"La luce che trafigge la
notte nei dipinti di Marisa Marconi sceglie percorsi orientati da una
gnosi del tutto personale, che ricostruisce tracce di una memoria
sfilacciata dalle molte contaminazioni iconografiche e, tuttavia ne
coglie le notazioni salienti. Notazioni di cui l'artista si
riappropria dell'istante nella sua pregnanza assoluta, ma nella resa
pittorica permangono allo stato larvale di una realtà palpabile
eppure sfuggente, epifanie indecifrabili eppure congeniali
stupefazione agonistica di chi guarda, miraggi di un presente di cui
si attende il desiderato disvelamento".
Carlo Melloni
L'autrice si rifà all'episodio
concertante in cui Francesco consegna al padre Pietro di Bernardone,
tutto ciò che aveva avuto da lui e rimane completamente nudo dinanzi
alla folla, dichiarando: "D'ora in poi invocherò solo: Padre
nostro che sei nei cieli". La base della composizione è
completamente nera; all'interno si trovano due materializzazioni
bianche che, gridando, escono fuori dal nero. In basso Francesco si
scorporizza facendo cadere a terra la materia, quasi quantificandola
in denari. Inoltre si può intravedere una forte tensione di
Francesco verso l'alto, verso il Padre celeste il quale sembra
abbracciare il nuovo figlio. le due materializzazioni vengono
raffinate e spiritualizzate con la tecnica dell'aerografo.
frà Giancarlo Mandolini
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