Come
la nuda carne nelle notti d’estate
Così
è il cielo delle Esperidi nell’opera di Marisa Marconi, sospeso al
confine del mondo dal vento scuro dell’Oceano. Il suo segreto
pulviscolare veglia sui frutti, sulle fasi lunari, sull’attesa
dischiusa all’eco di chissà quali piogge notturne. Il segno
accennato, il supporto della tela, il gesto aereo del colore, sono
tracce sinestetiche di un suono primigenio, che dona allo sguardo
nudo la traiettoria di una qualche Verità.
Alessandra
Morelli
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