Da sabato 1 marzo fino al 16 dello stesso mese, Palazzo Pisani
di Lonigo (Vi) ha ospitato la mostra “Sensibilmente. Presenze
femminili nell’arte”, evento interamente dedicato alle donne e
alle opere di Carla Accardi, Vanessa Beecroft, Lilian Rita Callegari,
Dadamaino, Giosetta Fioroni, Chantal Joffe, Titina Maselli, Marisa
Marconi, Franca Pisani, Paola Romano, Cindy Sherman, Anna Torriero.
Curata da MV Eventi e Marzia
Spatafora, in collaborazione con l’assessorato alla cultura e alle
pari opportunità della Città di Lonigo, la mostra ha accompagnato i
visitatori in un lungo viaggio attraverso le opere di artiste
protagoniste di Biennali di Venezia, Quadriennali di Roma, ospiti di
rassegne internazionali come Documenta di Kassel e The Italian
Metamorphosis al Guggenheim Museum.
Oggi, infatti, l'attività e la
sensibilità artistica femminile non sorprende più nessuno. Nel
mondo della critica d'arte, delle direzioni museali e dei ruoli
curatoriali delle esposizioni artistiche, la presenza della donna sta
diventando maggioritaria.
Ma il “diritto all’arte”
inizia a farsi strada solo a Novecento inoltrato, dopo un cammino
lungo e impervio, divenuto improvvisamente rapido e sicuro negli
ultimi decenni.
L’inizio di questo percorso può
essere datato 1980, grazie alla mostra L’altra metà
dell’avanguardia, curata da Lea Vergine e tenutasi a Milano.
Oltre quattrocento opere di donne
che rappresentarono una vera e propria rivelazione per il mondo
dell’arte: appariva finalmente chiaro, attraverso i capolavori
esposti, il ruolo delle artiste nello sviluppo dei movimenti dei
primi decenni del secolo scorso, in particolar modo nella sfera
espressionista e cubo-futurista. Per troppo tempo, infatti, Camille
Cloudelle era la compagna di Rodin, Varvara Stepanova era solo la
moglie di Rodcenko e la fama di Frida Kahlo non superava i confini
messicani.
Anni di assoluto oblio, durante i
quali pittrici e scultrici, dall’indiscutibile rilevanza nei
rinnovamenti stilistici della prima metà del secolo scorso, “si
trovavano relegate in una provincia remota e marginale della storia
dell'arte”, colpa di comportamenti pregiudizievoli da parte dei
critici, disattenzione dei direttori museali, autocensura,
persecuzioni razziali e devastazioni delle guerre mondiali.
“Sensibilmente. Presenze
femminili nell’arte” ha rappresentato dunque un momento per
incontrare le espressioni di coloro che, tra le tante, sono riuscite
a imporsi agli occhi della critica contemporanea e del pubblico per
indiscussa qualità pittorica e spiccata sensibilità nella ricerca
artistica, per un’esperienza unica atta a capire come la pittura,
dalle parole di Paul Gauguin, sia “l’unica fra tutte le arti che
può aprire nuove strade, risolvendo l’antinomia fra il mondo
sensibile e quello razionale”.
Opere che si articolano tra
segno, materia, figura, gesto e colore, determinando quelle emozioni
che solo attraverso i sensi diventano comprensibili, ampliando la
sensibilità non solo di chi l’arte la crea, ma soprattutto di chi
ancora non conosce l’altra metà dell’arte.
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